sabato 26 ottobre 2013

Sai cosa c'è nei prodotti che utilizzi?

Salve a tutti! ^-^
Oggi parleremo dell’INCI, argomento che molti forse già conoscono, ma magari c’è qualche neofita tra i nostri lettori… e poi un bel ripasso non fa mai male! ;)

Cos’è  questo INCI?

INCI è un acronimo che sta per Internetional Nomenclature of Cosmetic Ingredients, come riporta Wikipedia, “è una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Viene usata in tutti gli stati membri dell’UE, così come in molti paesi nel mondo, tra cui ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica”.

In soldoni è l’elenco degli ingredienti presenti in un cosmetico. Ovviamente questo elenco non è fatto a caso, ma è scritto secondo una nomenclatura standardizzata e segue delle regole ben precise: 
  1. L’adozione dell’INCI è stata resa obbligatoria dall’1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea. L’elenco deve essere preceduto dal termine "INGRDIENTIo "INGREDIENTES", in caso di impossibilità pratica sulla confezione, queste indicazioni devono figurare su un foglio di istruzioni o su una fascetta o un cartellino allegati.
  2. Le sostanze devono essere riportate in ordine decrescente di peso  al momento dell’incorporazione nel prodotto cosmetico (quindi al primo posto ci saranno gli ingredienti presenti in percentuale maggiore e man mano quelli in percentuale minore).
  3. Non sono considerati ingredienti: a) le impurezze contenute nelle materie prime, b) le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella fabbricazione, c) le sostanze utilizzate nei quantitativi assolutamente indispensabili come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti
  4. Gli ingredienti presenti in percentuali minori dell’1%  possono essere disposti in ordine casuale alla fine dell’INCI.
  5. I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime devono essere indicati con i termini PROFUMO o PARFUM e AROMA.
  6. Gli ingredienti di origine vegetale, che non hanno subito processi chimici, vengono indicati con il loro nome botanico latino, seguiti dalla parte di essi utilizzata in lingue inglese (es: Prunus Amigdalus Dulcis oil = olio di Mandorle Dolci; Aloe Barbadensis leaf extract = estratto delle foglie di Aloe)
  7. Le sostanze di origine puramente chimica, o che hanno subito processi di lavorazione chimica, vengono indicate con nomi scientifici inglesi (es: Hyaluronic Acid = acido ialuronico)
  8. I coloranti possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri ingredienti, utilizzando numerazioni secondo il Colour Index (es CI 11920 = arancione)
  9. I coloranti per capelli devono essere sempre indicati col loro nome chimico inglese. Se la denominazione chimica è troppo complessa viene usata una combinazione colore/numero preceduta dalle lettere HC.


Un esempio di INCI
Perché riteniamo importante sapere tutto ciò?  Perché è giusto essere consumatori consapevoli! È giusto sapere cosa viene messo nei prodotti che utilizziamo tutti i giorni e che in che quantità (anche se in modo approssimativo, poiché non c’è l’obbligo di riportare le percentuali dei singoli ingredienti). In parte siamo tutelati dalla legge, che vieta l’utilizzo di sostanze dannose (per i più curiosi lascio il link del  Regolamento del Parlamento Europeo con il luuuuuuunghissimo elenco che inizia a pag 25), ma molte sostanze, nonostante siano approvate dall’UE, a lungo andare sono dannose per il nostro organismo e/o per l’ambiente, cosa che comunque si ripercuote su di noi e i nostri figli. 

Data la vastità del discorso, per ora, ci limiteremo a dare un "breve" elenco degli ingredienti che sarebbe meglio evitare, col buon proposito di approfondire, nel tempo, le singole sostanze o classi. 
Intanto ricordiamo che ci sono vari strumenti che possono venirci in aiuto come:
  •  il Biodizionario, che suddivide le sostanze attribuendoli dei pallini verdi, se sono innocue e biodegradabili, gialli, se sono innocue ma non biodegradabili, e rossi, se sono dannose e inquinanti;
  • ICEA Cosmetic Check, che riconosce quasi tutte le sostanze permesse dall’UE, suddividendole in “buone”, eco e dermocompatibili (bollino verde), e “cattive”, bollino rosso;
  • in-gredients, l’applicazione creata dal team di Biofficina Toscana, che permette sia di valutare una singola sostanza che di valutare l’intero INCI di un prodotto.

Detto ciò, dato che non possiamo sempre avere internet con noi, cerchiamo di memorizzare almeno alcune di queste sostanze, in modo tale da evitare l’acquisto di prodotti che le contengono:
  1. PETROLATI: sono derivati del petrolio, inquinano l’ambiente e creano una pellicola sulla pelle occludendo i pori e impedendo la traspirazione. Si trovano in tantissimi cosmetici, tra cui i prodotti per bambini (creme, pomate, unguenti, “oli”, ecc). Tra i più usati: paraffinum liquidum, petrolatum, mineral oil.
  2. SILICONI: sostanze sintetiche, non dermocompatibili e non biodegradabili, anche questi creano una sorta di barriera siliconica che da un’apparente sensazione di morbidezza e setosità, ma non permette la traspirazione comportando, in realtà, secchezza. Sono tutte quelle sostanze che terminano col suffisso –thicone o –siloxane. Il più usato, il Dimethicone, e anche sospetto agente cancerogeno.
  3. EDTA: sequestrante, è poco biodegradabile, responsabile dell’inquinamento delle acque e avvelenamento dei pesci. Lo troviamo come: disodium EDTA e terasodium EDTA.
  4. ISOTIAZOLINONI: questa famiglia include conservanti pericolosi per la salute poiché fortemente allergizzanti (cioè capaci di indurre allergia). Il loro utilizzo quotidiano può portare a sensibilizzazione. I principali: methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone.
  5. SALI D’AMMONIO QUATERNARI: inquinanti e tossici per organismi acquatici. I più usati: cetrimonium chloride e guar hydroxypropyltrimonium chloride.
  6. FTALATI: sostanze chimiche derivate dal petrolio, sono alteratori endocrini (collegati alla comparsa di tumori al seno, alterazioni della tiroide, comparsa di malformazioni congenite e patologie neurodegenerative), vengono usati come facilitatori della penetrazione nella pelle. Tra questi: dibutilftalato (DBP), di-2-etilesilftalato (DEHP), butilbenzil ftalato (BBP).
  7. ALCHIFENOLI ETOSSILATI e PEG: gli alchifenoli più usati sono sintetici, utilizzati come tensioattivi ed emulsificatori. Si legano con recettori ormonali, interferendo con le funzioni dell’organismo, e sono responsabili di dermatiti e allergie. Inquinanti e tossici su organismi acquatici. I PEG (polyethilene glicol), derivati petroliferi che contengono ossido di etilene, sono alteratori endocrini e rivestono la pelle di una pellicola che impedisce la normale traspirazione. Presenti in molti prodotti come creme, unguenti, shampoo, make up, dopobarba, deodoranti, dentifrici, ecc. Tra questi: nonifenolo, polietilene, glicol-polietilene, polioxietilene.
  8. PPG (propylene glicol): può penetrare negli strati profondi della pelle, può causare dermatiti e allergie da contatto in alcuni individui. Sospetto cancerogeno.
  9. PARABENI: potenti conservanti antibatterici, sulla loro pericolosità sono stati fatti molti studi, ma la loro sicurezza è ancora controversa nel ambiente scientifico. Si presume siano collegati con l’insorgenza del tumore al seno per la loro attività simil-estrogenica. I più comuni: metil-parabene, etil-parabene, propil-parabene, butil-parabene, isobutil-parabene, isopropil-parabene, benzil-parabene.
  10. BHA (butilidrossianisolo) e BHT (butilidrossitoluolo): antiossidanti sintetici, sospettati di essere pericolosi disturbatori endocrini.
  11. LANOLINA: è una cera prodotta dal vello della pecora, quindi è naturale, il problema essenziale è che molti studi scientifici hanno ormai confermato la presenza di tracce di pesticidi e farmaci (usati per evitare le parassitosi) in questa sostanza. Nell’INCI si presenta come lanolin oil e lanolin wax.
  12. PRECURSORI DI NITROSAMMINE: queste sostanze possono reagire con gli agenti nitrosanti, tipo i conservanti che rilasciano formaldeide, portando alla formazione di nitrosammine, sostanze allergizzanti e cancerogene. Sono tensioattivi che sostengono la schiuma, quindi presenti in bagnoschiuma, shampoo e saponi. I più usati: cocamide MEA, cocamide DEA, cocamide TEA, cocamide Mipa.
  13. FORMALDEIDE e SOSTANZE RILASCIANTI FORMALDEIDE: sono sostanze capaci di rilasciare formaldeide, una sostanza cancerogena. Nell’INCI: imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, 2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol, 5-bromo-5nitro-1,3-dioxane, quaternium-15, DMDM hydantioin, methenamine.
  14. TRICLOSAN: conservante antibatterico, libera diossina sia durante la produzione che durante la degradazione nel ambiente, si deposita nel tessuto adiposo ed entra in circolo nel organismo, passando anche nel latte materno.
  15. SLS (sodium lauryl sulfate) e SLES (sodium laureth sulfate): tensioattivi che producono molta schiuma, sono inquinanti e aggressivi sulla pelle, a lungo andare risultano dannosi e danneggiano il follicolo. Presenti in saponi, shampoo, bagnoschiuma, ecc.
  16. TOLUENE: solvente che serve a stendere facilmente lo smalto per le unghie, è stato collegato a disturbi del sistema nervoso e può inoltre causare danni ai reni.

Per ora la nostra lista si ferma qui. 
Ai più pigri o a quelli che memorizzano con più facilità il packaging, consigliamo di visitare la pagina facebook A Tutto Bio, curata da una ragazza che ha avuto la geniale e folle idea (giusto per confermare che il limite tra genio e follia è davvero labile) di raccogliere immagini di quanti più cosmetici possibili corredandoli di INCI. Aiutata dalle sue fans nella raccolta, ha suddiviso i prodotti in base alle marche o l’utilizzo, ciò permette di comparare gli INCI (per alcuni anche i prezzi) e in più è un modo per avere pareri da chi ha già usato quel determinato prodotto.

Un esempio di prodotto con INCI da evitare:


E un esempio di prodotto con buon INCI:



Speriamo di esservi state di aiuto e di non avervi annoiati troppo ;p

Alla prossima
Un bacio
Malva&Romula

Fonti: 





martedì 22 ottobre 2013

Tappi di sughero e botti...


Buongiorno bellissimi!!!!

Vi ricordate il post sui tappi di sughero??? idea per riciclare i tappi di sughero
ecco la versione della mia amica di idee e riciclo XD


Lei ha inserito anche la carta plastificata della confezione di bulbi!! ma guardate che meraviglia l'idea delle vaschette ricavate dalle botti!!! io le adoro!!

Un saluto :)
Romula



sabato 19 ottobre 2013

Perdersi in un bicchiere di tè



Ciao a tutti voi bellissimi!!!! 

Oggi un post di riflessione…teistica…(no no la religione non centra, prleremo di tè) XD


Nella vostra città c’è la raccolta differenziata? Se si, avete mai fatto caso a dove e come buttate i filtri del tè? Ieri pomeriggio mentre bevevo il mio nuovo tè verde della marca alce nero (super certificata, biologica, anti sfruttamento, per l'ambiente &co.), mi sono soffermata ad analizzarne la confezione. La scatolina non era confezionata con il solito involucro di plastica come nella maggiorparte dei casi, quindi ho pensato: figo! bravi questi dell’alce nero, semplicemente eliminando la plastica di protezione si evitano costi aggiuntivi e evitano a noi di buttare plastica inutile! Nella bustina del filtro poi leggo: la scatolina di cartone sarà riciclata nella carta e i filtri si biodegraderanno con l’umido….ok! figo anche questo!  \^_^/

Ma guardando bene il filtro mi sono accorta di non poterlo buttare interamente nell’umido. Avete mai fatto caso che il solo filtro è composto da almeno tre elementi che vanno separati e buttati in contenitori diversi?? Inizialmente senza pensarci buttavo l’intero filtro nell’umido, poi mi hanno fatto notare che l’etichetta di carta deve essere staccata e buttata, appunto, nella carta! Ma non solo…nella maggior parte dei casi filtro e etichetta di carta sono assicurati al filo da un punto di spillatrice…e allora da brava differenziatrice dovrei staccare anche le due graffette e buttarle a parte nel secco, ma devo confessare che a volte per pigrizia o distrazione butto tutto nell’umido senza pensarci! 

La cosa che mi lascia un po perplessa è come facciano molte aziende a perdersi in questi dettagli e a non pensare di semplificare le confezioni e di renderle realmente completamente riciclabili. Certo... direte che sono un caso disperato se faccio storie per un filtro di tè e una graffetta...ma in realtà questo è solo un esempio che mi è capitato sotto gli occhi; molte altre confezioni sono terribilemente scomode, inutili e antiriciclo e antismaltimento.

Ma tornando al caso del tè; l'ideale sarebbe comprarlo in foglie, le scoliamo e risolviamo il problema, ma perchè rinunciare al filtro? mi è capitato di vedere filtri senza ne filo ne cartellino, in fibra di mais, o magari semplicemente annodati alle due estremità del filo; ecco... quindi le alternative ci sono!! Al prossimo tè che comprerò ci starò attenta!!

E guardate questi ciondolini meravigliosi!!!



perchè non venderne uno o due nelle confezioni di tè in modo da agganciarli o pinzarli al filtro?? non li ho mai visti nei negozi.... sto seriamente pensando di farli da me....con il sughero magari ;) o con il fimo o con le perline...

E dopo questa riflessione torno ai miei doveri di studentessa!
...e non ditemi che sono la sola a non scomporre i filtri del tè!! :)

Buon sabato a tutti!!
alla prossima
Romula

venerdì 11 ottobre 2013

Angolo cottura: Barrette ai cereali

Ciao a tutti!  :D
Tranquilli, non siamo state rapite dagli alieni, ma dagli impegni universitari sì! :( 
Vi chiediamo scusa, purtroppo sono ricominciate le intense giornate di studio e lezioni… ma abbiamo tante idee per i prossimi post sul blog, speriamo solo di riuscire a realizzarle in tempi decenti XD

Come da voi richiesto sulla pagina facebook, oggi vi parlerò del mio esperimento culinario :)

Avete presente le barrette ai cereali? 
A me piacciono tanto, ma costano un sacco!! Insomma circa 3 euro per 6 barrette microscopiche mi sembra esagerato! Senza contare che non sono neanche così sane come le pubblicità vogliono farci credere. Secondo una ricerca commissionata dall’associazione dei consumatori inglese Which, questi prodotti dovrebbero essere classificati come dolciumi (e non come alimenti salutari) per l’elevata quantità di zuccheri, grassi saturi e sale. Infatti hanno davvero tante sostanze dannose tra le prime posizione degli ingredienti (quindi presenti in maggiore quantità), come zucchero e sciroppo di glucosio, ma anche oli vegetali non specificati (molto probabilmente di palma), conservanti e correttori di acidità. Da notare che a queste ultime categorie appartengono diverse sostanze che sono vietate in alcuni Paesi o delle quale non si conoscono a fondo gli effetti sul organismo.

Per le informazioni nutrizionali guardate la tabella presente in questo articolo: http://www.ilfattoalimentare.it/barrette-cereali-kelloggs.html.

Detto ciò, dato che ero alla ricerca di uno snack buono, sano, pratico ed economico, ho cercato su internet come poterle riprodurre in casa. Ho visto tantiiiiiiiissime ricette, e ovviamente io ho voluto inventare la mia XD

Nella foto ci sono anche i semi di lino,
ma non li ho messi perché ho trovato ospiti -_-' 
Ingredienti:
100 gr di uvetta
130 gr di 5 cereali in fiocchi
70 gr di orzo soffiato
100 gr di semi di sesamo
6-7 cucchiai di sciroppo di riso 


Ho messo l’uvetta in ammollo nell’acqua, trascorsi 10 min circa l’ho scolata e messa in un tegame a fuoco basso per farle perdere eventuali residui di acqua. Ho aggiunto anche i fiocchi di cereali, l’orzo soffiato e il sesamo e, mescolando per non bruciare il tutto, li ho fatti asciugare/tostare finché non ho sentito il profumo. Ho spento il fuoco e aggiunto lo sciroppo di riso continuando a mescolare. Ne ho messo circa 6-7 cucchiai, in sostanza tanto quanto basta a fare un ammasso colloso. Ho trasferito il tutto in una teglia ricoperta da carta forno e pressato per compattare in maniera omogenea (mi sono aiutata col batticarne u.u).
 Secondo i miei calcoli doveva indurirsi una volta raffreddato, ma ovviamente non è andata così! -_-‘ Allora ho messo la teglia al forno, 170° per 15 min. Una volta raffreddato (e finalmente della giusta consistenza) l’ho tagliato, più a quadrotti che a barrette XD, e ho avvolto i singoli pezzi nella carta forno… Alcune simil-barrette sono state mangiate  subito (me curiosa..e golosa), le sopravvissute sono state conservate in una scatola riciclata (ex vaschetta del gelato).

Mi sono piaciute tanto e presto le rifarò, forse cambiando qualcosa. Per esempio aumenterei la quota dell’orzo soffiato e diminuire quella dei fiocchi dei cereali. 


La cosa bella è proprio questa, ovvero si possono personalizzare secondo i propri gusti scegliendo:
  • i cereali che si preferiscono (riso, farro, orzo, kamut, miglio ecc) 
  • la frutta secca o essiccata preferita 
  • i semi preferiti 
  • si può mettere il cioccolato :p

Penso si possa usare anche il miele al posto dello sciroppo di riso, o fare il caramello con lo zucchero grezzo di canna per averle molto croccanti.

Fatemi sapere se le farete e come modificherete la ricetta seguendo il vostro gusto personale ;)
Un abbraccio

*Malva*

martedì 1 ottobre 2013

Idea per riciclare i tappi di sughero


Ciao bellissimi!!

Questo post è dedicato a un idea di riciclo creativo! :)

L'autunno è arrivato e questo è il periodo per piantare i bulbi dei crocchi.
Io ho piantato lo zafferano, diversi crocchi colorati e le fresie.
Avevo però bisogno di distinguere i vasi, o meglio, i bulbi delle diverse specie, e i nuovi e vecchi bulbilli per i miei esperimenti botanici :)

Non avendo in casa i classici cartellini, ho cercato di pensare a una soluzione veloce e fai da me; avevo bisogno di qualche materiale resistente alla pioggia, al sole, alla polvere....insomma qualcosa che durasse in un giardino...e i tappi di sughero sono stati la soluzione migliore!!

Grazie alla mia amica di riciclo e idee G. :) sono riuscita a recuperare vari tappi di sughero, con un pennarello indelebile ho scritto il nome delle piantine, e poi ho inserito uno stecchino lungo per ogni tappo; fatto!! semplicissimo e velocissimo!
Ma come potevo non inventarmi qualcosa per decorarli??
io ho utilizzato quello che ho trovato in casa...un po di raffia con cui ho fatto un fiocchetto, un adesivo in legno con una coccinella sopra...tutti materiali che non si rovinano facilmente all'aperto.


Sono molto soddisfatta di questa soluzione perchè sono riuscita a creare i cartellini ricilando oggetti che avevo in casa, senza dover comprare nulla di nulla (come invece capita in molti casi di fai da te).

Il riciclo è reinventare una nuova vita per gli oggetti, ridurre i rifiuti, divertirsi con la fantasia, ma il riciclo è anche risparmio... ma allora se devo comprare quintali di cose per realizzare il mio progetto che risprmio c'è??

Ora sto preparando nuovi tappi per altre piantine, per ricordarne il nome o per ricordare il punto in cui ho seminato o messo i bulbi... insomma... credo che riempirò il giardino di tappi!! :D

Spero che questa idea vi sia piaciuta e magari possa essere utile a qulcuno di voi!

un saluto a tutti ^_^/

a presto 
Romula