domenica 17 novembre 2013

Color, color ... Colour Index

Salve a tutti!

Dopo il post sull’INCI siamo rimaste un po’ con l’amaro in bocca per quanto riguarda i coloranti…diciamo che le informazioni sono molto vaghe. Abbiamo capito che i coloranti devono essere riportati secondo il Colour Index…ma che cosa è? Come funziona? Si può usare qualunque colorante? Cerchiamo di scoprirlo insieme!



Prima di tutto, cosa è un colorante  in cosmetica?

Secondo il Regolamento Europeo (CE1223/09), sono coloranti tutte quelle sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o parti di esso, attraverso l’assorbimento o la riflessione della luce visibile; sono considerati coloranti anche i precursori dei coloranti di ossidazione per i capelli.

Il loro utilizzo è regolamentato dalla Legge 713/86 in particolare nell’Allegato IV, questo è diviso in due parti: nella Prima troveremo l’elenco dei coloranti che possono essere contenuti nei cosmetici, nella Seconda l’elenco dei coloranti provvisoriamente autorizzati.

Qui vengono suddivisi in base al loro campo di applicazione in:

  1. coloranti autorizzati per tutti i prodotti cosmetici
  2. coloranti autorizzati per tutti i prodotti cosmetici, eccetto quelli destinati per aree perioculari
  3. coloranti autorizzati esclusivamente per prodotti cosmetici che non vengono a contatto con le mucose
  4. coloranti autorizzati esclusivamente per i prodotti cosmetici destinati a venire solo brevemente a contatto con la pelle.

Quindi cosa è questo CI?
Il suo nome per intero è Colour Index International ed è un sistema di denominazione univoco e globalmente riconosciuto per le sostanze coloranti, poiché ognuna di esse possiede diversi nomi chimici e d’uso. Ad ogni colorante viene assegnato un numero univoco di 5 cifre, che può essere seguito da una sesta cifra che indica se si tratta di sale o di lacca.
Possiamo riconoscere le varie classi di coloranti proprio in base ai numeri loro assegnati secondo il CI, infatti avremo:

  • dal 10.000 al 74.999 coloranti organici di sintesi
  • dal 75.000 al 75.999 coloranti organici naturali
  • dal 76.000 al 76.999 basi ad ossidazione e nitro coloranti
  • dal 77.000 al 77.999 pigmenti inorganici

Per i più curiosi riportiamo delle informazioni un po' più dettagliate: 

Possiamo trovare principalmente due classi di coloranti: i coloranti solubili (a loro volta suddivisi in naturali e sintetici) e i pigmenti (a loro volta suddivisi in organici, lacche, inorganici, perle e metallici).

Coloranti solubili: tutte quelle sostanze coloranti solubili in acqua, olio o alcool ed eventualmente altri solventi. Utilizzati principalmente per la colorazione del prodotto.

Pigmenti: sostanze coloranti, anche bianche, che sono insolubili nel mezzo, e sono dunque solo disperse in esso. Solitamente usate in cosmesi decorativa allo scopo di colorare la pelle. Vengono divisi in:
Pigmenti organici: sostanze di natura organica insolubili nel mezzo, danno colorazioni più luminose e sature rispetto ai pigmenti inorganici. Un esempio è il Nero fumo (CI 77266), un pigmento nero costituito da particelle finissime di carbonio amorfo ottenuto per combustione incompleta di idrocarburi, ossa o vegetali; usato nei mascara.
Lacche: pigmenti insolubili ottenuti per precipitazione di un colorante solubile su di un substrato, in genere idrossido di alluminio. Il sale che si forma viene utilizzato sia in campo cosmetico che alimentare. Hanno colori più brillanti e sono stabili. Ad  esempio: Blue N1 Aluminum Lake (CI 42090)
Pigmenti inorganici: sono a loro volta suddivisi in: Ossidi di ferro, giallo (CI 77492), rosso (CI 77491) e nero (CI 77499), usati in ciprie e fondotinta; Ossidi di cromo; Oltremare, solfo silicati di alluminio e sodio (CI 77007), a seconda dei rapporti dei vari elementi si possono avere diversi colori (rosso, rosa, viola, blu e verde); Violetto di manganese (CI 77742) usato per intensificare la tonalità degli ossidi di ferro; Ferrocianuro ferrico o Blu di Prussia (CI 77510); Biossido di titanio (CI 77891), di colore bianco, utilizzato nel make-up per modulare l’effetto coprente (NB da non confondere con il grado ultrafine usato come schermo fisico nei prodotti solari!)
Perle: sono costituiti da pigmenti in sottili scaglie con elevato indice di rifrazione, possono essere: Organiche, ricavate da scaglie di pesce, producono un effetto argentato; Inorganiche, come Ossicloruro di bismuto (CI 77163) che produce un effetto perlato argenteo, è però molto sensibile alla luce; o la Mica, silicato di alluminio e potassio (CI 77019) noto come sericite. Utilizzata tal quale o come base per la preparazione di perle → depositando sulla mica ossidi di ferro, in combinazione o meno con biossido di titanio, si ottengono perle colorate con riflessi colorati. La grandezza delle particelle determina l’effetto, satinato se più piccole, glitterato se più grandi; Fluoflogopite (nome INCI: Synthetic Fluorphlogopite) chiamata anche mica sintetica, più bianca e riflettente.

I pigmenti possono essere utilizzati tal quali, ma spesso subiscono trattamenti di superficie che li rendano più idrofili (cioè facilmente disperdibili in acqua) o più lipofili (cioè facilmente disperdibili in olio), che prevengono fenomeni di aggregazione e ne aumentano la stabilità.

Bene dopo tutte queste nozioni molto accademiche, e per i più forse anche un po’ noiose, sappiamo cosa sono i coloranti e da dove provengono, e possiamo regolarci di conseguenza. Cerchiamo di preferire creme prive di queste sostanze, dopo tutto il colore in una crema non ha alcuna funziona, se non quella di rallegrare i nostri occhi, e poi non trovate che quelle bianche siano meravigliose così? 

Certo, per quanto riguarda il make up il discorso è diverso, ma informiamoci sempre sulle sostanze usate. Ricordiamoci che la dicitura "naturale" delle volte può nascondere qualcosa che a noi potrebbe non far piacere! Un esempio? La cocciniglia (CI 75470), quanti di voi la conoscono? Lo sapete che è un colorante rosso ricavato da un insetto e usato soprattutto nei prodotti come rossetti e blush? In più è anche presente in molti alimenti (bibite, yogurt, alchermes, ecc) sotto il nome di E120.

Alla prossima

12 commenti:

  1. Utilissimo questo post, grazie mille!
    International Giveaway Firmoo sul mio blog :) ti aspetto!

    Sabry

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  2. Ciao ragazze! La cocciniglia è presente anche in molte caramelle, ed ultimamente l'ho trovate addirittura nella carne preconfezionata al supermercato (E120), mi pare che erano delle salsicce....davvero incredibile quello che si inventa l'uomo per rendere più gradevole l'aspetto degli alimenti! Ottimo post, bisogna divulgare queste informazioni!! ;)

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    1. ciao Lucy, sì hai proprio ragione! abbiamo citato solo alcuni dei cibi che presentano la cocciniglia, ma sono molti di più! non ci siamo soffermate sugli alimenti perché volevamo parlare dei cosmetici, purtroppo sono tanti gli additivi presenti in ciò che mangiamo!
      grazie per i complimenti ^-^
      a presto cara :)
      Malva e Romula

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  3. eccomi molto ma molto istruttivo e bello il tuo blog un abbraccio Rosy . http://rosaefantasia.blogspot.it/

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    1. grazie mille per esserti unita a noi ^-^ e per i complimenti! :)
      Malva e Romula

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  4. Ciao Malva e Romula, passate da me c'è un premio da ritirare per il vostro blog! ;)

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  5. Davvero molto interessante questo articolo!! ^_^
    Avete davvero un bel blog, e mi iscrivo con molto piacere!! *_*
    Se vi va di passare a trovarmi, mi farebbe molto piacere!! Sul mio blog è in corso un BioGiveaway, dove si possono vincere dei prodotti Bio molto carini!! *_*....vi aspetto!! =^_^=

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    1. grazie mille per i complimenti ^//^ e per esserti unita a noi :D passiamo subito a visitare il tuo blog ;)

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  6. Molto molto interessante! Vi seguo !
    Se vi và passate da me : Mgalenika@gmail.com
    Michela

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