mercoledì 18 giugno 2014

Filtri solari: fisici o chimici?


Eccoci di nuovo qui, dopo una lunga ricerca sui prodotti solari, nella speranza di capire qualcosa di più sui loro INCI illeggibili.
Dopo aver recepito l'importanza del SPF ci siamo chieste:

Chi o cosa determina il fattore di protezione?

La risposta è: i filtri solari. Questi sono sostanze che vengono suddivise in due grandi categorie:

  • filtri fisici: hanno alto potere coprente, riflettente e disperdente delle radiazioni solari. Il principale è il Biossido di Titanio (TiO2), ma troviamo anche Ossido di Zinco (ZnO), Talco e Caolino (Argilla Bianca). Non sono solubili e vanno finemente dispersi e mantenuti in sospensione all'interno del prodotto. Sono i più adatti per i bambini; l'unico inconveniente è l'effetto bianco che lasciano sulla pelle. Per ovviare questo problema l'industria micronizza tali composti, in questo modo la particella è abbastanza piccola da essere facilmente spalmabile senza lasciare la scia bianca, ma non sufficientemente piccola per penetrare nella cute e causare problemi. Controlliamo che nell'INCI sia specificato se il TiO2 è micronizzato, e, in questo caso, che sia anche rivestito (nell'INCI Titanium dioxide coated), poichè ci protegge dalla liberazione di radicali liberi. In questo ci può aiutare la presenza di antiossidanti nella formulazione del prodotto. Sulle nanonparticelle, spesso demonizzate, possiamo dire che numerosi studi, tra cui quelli intrapresi dalla ricerca NANODERM dell'Unione Europea, hanno concluso che non attraversano la barriera cutanea, anche nei casi in cui la pelle è danneggiata, come ad esempio con la psoriasi. Inoltre studi recenti effettuati dalla US FDA (Food&Drug Administration) e in Europa, hanno dimostrato che, anche nel caso in cui i nanopigmenti di TiO2 vengano iniettati nel flusso sanguigno, non comportano effetti avversi. Questo è infatti un materiale inerte e atossico, ed è anche largamente usato nei prodotti alimentari (E171), nei beni di consumo e nei prodotti per l'igiene dentale/orale (dentifricio).
Nel Biodizionario hanno tutti doppio bollino verde, tranne ZnO che ha un bollino giallo. Esso, in certe quantità, è infatti pericoloso per l'ambiente acquatico. I test per studiarne l'eco-tossicità sono iniziati nel 1995; quelli relativi ai pesci non hanno rilevato basi per la classificazione, mentre quelli condotti sulle alghe hanno constatato una riduzione del 50% del tasso di crescita. Ciò, ovviamente, si ripercuote indirettamente su tutta la fauna acquatica.

  • filtri chimici: molecole fotosensibili, cioè, quando irradiate da raggi UV, sono in grado di assorbire parzialmente l'energia. Questa viene assorbita e poi trasformata o in emissione di calore o in emissione di luce. Possono produrre radicali liberi.
Questi ultimi sono a loro volta suddivisi in diverse classi:
  1. Derivati del PABA (es. PEG-25 PABA, Octydimethyl PABA ora rinominato Ethylhexyldimethyl PABA) che filtrano i raggi UVB
  2. CINNAMATI (es. Octyl Methoxycinnamate ora rinominato Ethyhexyl Methoxycinnamate, Isoamyl p-Methoxycinnamate, Ethyldiisopropylcinnamate, ecc) che filtrano UVB
  3. Derivati della BENZILDENCANFORA (es. 4-Methylbenzylidene camphor, ecc) che filtrano UVB
  4. Derivati del DIBENZOILMETANO (es. Butyl Methoxydibenzoylmethane, Isopropyldibenzoylmethane, ecc) che sono efficaci contro UVA
  5. BENZOFENONI (es. Benzophenone-3, Benzophenone-4, ecc) che filtrano sia UVB che UVA
  6. SALICILATI (es. Octylsalicylate, ecc) che filtrano UV
I più utilizzati sono l'OCTYL METHOXYCINNAMATE (filtro UVB) e il BUTYL METHOXY DIBENZOYLMETHANE (filtro UVA).

Quanti nomi complicati...solitamente non è buon segno. Per curiosità controlliamo il Biodizionario:


Ecco, quasi tutti bollini rossi e qualche giallo. Ma perché?

Molti filtri chimici sono instabili, infatti, si degradano sotto il sole formando radicali liberi, che reagiscono con le cellule della pelle producendo allergeni o fotoallergeni (cioè sostanze che danno origine ad allergie o fotoallergie). Fra questi ritroviamo: BUTYL METHOXYDIBENZOYLMETHANE ed ETHYLHEXYL SALYCILATE.

Altri ancora sono problematici, poiché penetrano nell'organismo dove si accumulano, come: i BENZOFENONI ( OXYBENZONE o BENZOPHENONE-3), i CINNAMATI (ETHYHEXYL METHOXYCINNAMATE), l'ETHYLHEXYL DIMETHYL PABA, l'HOMOSALATE e il 4-METHYLBENZYLIDEN CAMPHOR.
Questi sono anche sotto osservazione per possibile azione estrogenica. Si sospetta, quindi, che queste sostanze, una volta penetrate nel organismo, vadano a legarsi con i recettori dell'estrogeno "femminilizzando" i tessuti. Le conseguenze sono: aumento del peso, alterazioni mestruali, tensione mammaria per le donne; aumento del peso e calo della libido negli uomini. Per i bambini si teme che i danni possano essere anche peggiori. Uno studio dell'Università di Zurigo ("In vitro and in vivo estrogenecity of UV screens", Schlumpf M., Institute of Pharmacology and Toxicology, University of Zurich), durato tre anni, ha trovato tracce di filtri solari perfino nel latte materno.

Inoltre tutti i filtri chimici sono classificati come nocivi per l'ambiente marino o acquatico. Da ormai dieci anni, il dipartimento di scienze ambientali dell'Università politecnica delle Marche indaga sull'effetto delle creme solari sulle barriere coralline, dimostrando come BENZOFENONI, CINNAMATI e alcuni conservanti, come i PARABENI, siano collegati col fenomeno dello sbiancamento dei coralli. Tutte le sostanze a base di benzene svolgono anche un'azione tossica su cozze e anemoni di mare.


In conclusione, sulla base di queste informazioni, vi consigliamo di utilizzare un solare che contenga filtri fisici, i quali, a oggi, sembrano i più sicuri, sia per la salute dell'uomo che per l'ambiente. Assicuratevi che contenga anche un'alta percentuale di antiossidanti, come vitamina C (Acido Ascorbico), vitamina E (Tocoferolo), estratto di carota, gamma orizanolo, tea verde, ecc. Ovviamente evitate i petrolati (paraffina, mineral oil, petrolatum) e i siliconi (solitamente i loro nomi terminano in -one o -ane) che non permettono la normale traspirazione della pelle, oltre ad essere inquinanti per l'ambiente.
Vi lasciamo il link di A Tutto Bio, un'utilissima pag facebook, dove l'ideatrice Melania raccoglie l'INCI di vari prodotti cosmetici, tra cui i solari. In questo modo potrete confrontarli e fare così la vostra scelta ;)

Alla prossima
Malva&Romula

Fonti per questo e precedente post:
L'angolo di Lola
Dermaclub
http://www.mantova-salute.it/portal/?p=126
http://www.intesa.unifarm.it/public/monografie/prodotti_solari.pdf
http://www.a-esse.com/db/imgDB/prodotto/A65111941099.pdf
Colipa
articolo: "Il sole e la sua ombra" di Nadia Tadioli su Terra Nuova di Luglio/Agosto 2013

mercoledì 4 giugno 2014

Sole: un amico… da tenere buono

Ciao a tutti! 
Fra poco arriva l'estate, e con lei vacanza, mare, montagna, sole! Quanto ci piace il sole? Tantissimo! Ci scalda, ci illumina, ci mette allegria, lo usiamo in cucina (pensate ai pomodori secchi), ci aiuta a produrre la vitamina D, ci fa belli e abbronzati, insomma ci fa bene! Sì, ma attenzione a non esagerare, come ci ricorda il detto: il troppo storpia! Infatti un'esposizione eccessiva al sole porta tanti effetti negativi, se non si prendono le giuste precauzioni. Basti pensare alle insolazioni, il foto-invecchiamento della pelle, gli eritemi, fino allo sviluppo di tumori come i melanomi.

Come sappiamo, la luce solare è composta da radiazioni ultraviolette, luce visibile e raggi infrarossi. A causare problemi sono le prime, costituite essenzialmente da:
  • UVA, responsabili dell'abbronzatura, poiché provocano l'ossidazione e l'imbrunimento della melanina già presente nella cute e ne stimolano la formazione di nuova (naturale meccanismo di difesa della pelle). Hanno alto potere penetrante, e, a lungo termine, possono provocare cambiamenti nella struttura e nella funzionalità della nostra pelle con formazione di radicali liberi, determinando allergie solari, formazione di rughe e melanomi;
  • UVB, hanno azione immediata ed evidente, provocano arrossamenti ed eritemi solari. hanno potere di penetrazione basso, fermandosi all'epidermide. L'entità dei danni è direttamente proporzionale all'intensità e alla durata dell'esposizione.

è bene, dunque, proteggerci adeguatamente prendendo piccoli accorgimenti quali:
  1. Evitare di esporsi nelle ore in cui i raggi solari sono più intensi (dalle 11 alle 15)
  2. Ricordare che anche nelle giornate nuvolose le radiazioni sono presenti
  3. Limitare l'esposizione al sole nelle prime giornate di vacanza
  4. Proteggersi con ombrellone, cappelli, occhiali da sole e indumenti (soprattutto i bambini, sui quali prima dei 4 anni di età non è consigliabile applicare crema solare)
  5. Fare attenzione alle superfici riflettenti
  6. Evitare prodotti "stimolatori di abbronzatura"
  7. Evitare prodotti fotosensibilizzanti (alcuni farmaci come antistaminici e antinfiammatori, leggete bene il bugiardino) 
  8. Mangiare tanta frutta e verdura per riequilibrare i sali minerali e apportare vitamina A, C ed E, le quali bloccano la formazione dei radicali liberi e proteggono da eritemi e foto-invecchiamento
  9. Utilizzare un'adeguata crema solare, da applicare almeno 15 min prima dell'esposizione e riapplicare dopo una sudorazione eccessiva o dopo il bagno
  10. Usare creme lenitive e idratanti dopo la doccia


Come fare per scegliere la protezione solare giusta? Semplice! Leggiamo l'etichetta! ;)

Accertiamoci che il prodotto protegga sia da UVB che da UVA, diffidiamo da diciture quali "schermo totale", "protezione totale" o "prevenzione per tutto il giorno" poiché non sono veritiere, scegliamo l'SPF adatto alla nostra pelle, verifichiamo la presenza adeguata di antiossidanti e, come sostenitori eco-bio, evitiamo petrolati e siliconi.

Ma cosa è questo SPF? O.o

Il valore SPF (sun protection factor) è indice del livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UVB, viene espresso con un valore numerico determinato mediante test fisici e biologici, che prevedono prove in vivo oppure in vitro. è riferito al rapporto tra l'intensità necessaria a provocare l'eritema con la protezione solare e l'intensità necessaria a provocarla senza crema solare. 
In parole povere un fattore 50 porterà all'eritema solare dopo un tempo di esposizione 50 volte più lungo rispetto a quello previsto in assenza di protezione. Quindi se, normalmente Ginetto ha un eritema dopo 15 min di esposizione al sole, utilizzando un solare con SPF 50 potrà prolungare i suoi tempi di esposizione al sole di ben 15min x 50 = 750min, oltre i quali correrà il rischio di eritema.

Il fattore è graduato secondo scale differenti, le principali sono la FDA americana e la DIN tedesca; cerchiamo di capire quale scala segue il solare che vogliamo acquistare, poiché queste sono molto diverse tra loro! 


Nell'Unione Europea è attualmente in uso il Metodo Internazionale COLIPA. Secondo le nuove disposizioni i valori SPF verranno indicati in etichetta come:


Nella nostra scelta del solare teniamo anche conto del fatto che la reale protezione può essere un po' diversa da individuo a individuo, a seconda del tipo di pelle, in quanto l'SPF è un dato indicativo poiché rappresenta il valore medio su un certo numero di persone appartenenti a un determinato fenotipo.

E qui entra in gioco il nostro fototipo, cosa è e come capire a quale apparteniamo?

Il fototipo rappresenta la qualità della risposta di un individuo all'azione dei raggi solari. Questa risposta dipende da caratteristiche genetiche che controllano il tipo di melanina prodotta. Sono stati identificati 6 fototipi e vengono indicati con la numerazione romana.


FOTOTIPO I: celtico; capelli biondo-rossi; pelle chiara, pallida; occhi blu, verdi; sensibilità agli UV elevata; si scotta sempre, non si abbronza mai. Consigli: mai esporsi al sole senza cappello a tesa larga o occhiali da sole, protezione delle parti cutanee esposte con vestiti e/o fattore di protezione molto alto (50+)

FOTOTIPO II: germanico; capelli biondi; pelle chiara; occhi blu, verdi, grigi; sensibilità agli UV elevata; si scotta con facilità, si abbronza poco. Consigli: restare all'ombra durante le ore più calde, fattore di protezione alto (30-50), protezione per labbra.

FOTOTIPO III: misto; capelli castani; pelle opaca; occhi bruni; sensibilità agli UV media; si scotta moderatamente, si abbronza gradualmente. Consigli: proteggere la testa e gli occhi, per quanto possibile restare all'ombra nelle ore più calde, fattore di protezione medio-alta in funzione dell'abbronzatura già esistente (20-50)

FOTOTIPO IV: mediterraneo; capelli scuri o neri; pelle scura; occhi neri; sensibilità agli UV scarsa; si scotta minimamente, si abbronza sempre con rapidità. Consigli: proteggere la testa e gli occhi, fattore di protezione media in funzione dell'abbronzature (15-25)

FOTOTIPO V: sudamericano; capelli neri; pelle olivastra; occhi scuri; sensibilità agli UV minima; raramente si scotta, si abbronza intensamente con rapidità. Consigli: proteggere la testa e gli occhi, fattore di protezione basso (6-10)

FOTOTIPO VI: africano; capelli neri; pelle nera; occhi scuri; sensibilità agli UV quasi nulla; molto raramente si scotta. Consigli: proteggere la testa e gli occhi, fattore di protezione basso (6-10)

Fantastico! Svelato il mistero di quei numeri messi in bella mostra nei solari e come scegliere il numero giusto in base alla nostra pelle.



Ma... c'è sempre un ma! Perché noi, che cerchiamo di abbracciare la filosofia eco-bio, ci chiediamo cosa siano quei nomi impronunciabili riportati nell'INCI di molti solari.

Al prossimo post, dove cercheremo di far luce su queste "oscure" presenze! ;)

Malva&Romula

lunedì 28 aprile 2014

Viaggio nel passato tra gli antichi nuraghi

Salve a tutti!
Da quanto tempo! Prima di tutto voglio augurare a tutti Buona Pasqua! Anche se in ritardo il clima pasquale c’è ancora..giusto?


Vorrei ringraziare i nuovi iscritti al blog e dar loro il benvenuto tra le nostre pagine ^-^ e soprattutto ringraziare Creationyume, La cucina di jorgette e Versionebetadime che, in questo nostro periodo di assenza, ci hanno onorate di un altro premio: il Versatile blogger award.

Oggi volevo parlarvi della mia Pasquetta “culturale” per mostrarvi un po’ di Sardegna. Molti pensano che ci sia solo il mare, ma la nostra Isola non è solo questo! Certo ha spiagge e acque bellissime, ma quanti di voi conoscono la storia della Sardegna? Quanti hanno mai pensato di visitare l’entroterra oltre che il mare? Spesso i Sardi stessi non fanno caso a quanto sia bella la loro Terra e quanto può offrire loro.
Pronti a girovagare per l'Isola!? Vi avviso, è un post ricco di foto u-u 

Iniziamo il nostro tour virtuale da Sardara, centro del Medio Campidano, che dista da Cagliari 52 Km. Si caratterizza per la presenza del castello di Monreale, sulla collina omonima, per lo stabilimento di acque termali sulle antiche thermae romane e per il complesso nuragico-fenicio-punico di Sant’Anastasia nel centro abitato. Ed è qui che ci receremo!

La chiesa e l'area archeologica
di Sant'Anastasia
 Gli scavi archeologici nell’area di  Sant’Anastasia, iniziati nel 1913, portarono  alla  luce un tempio a pozzo risalente all’età  nuragica, realizzato con massi in basalto, a  pianta circolare e profondamente scavato nel  suolo. Si ritiene fosse un pozzo sacro, poiché  al  suo interno venne ritrovata soltanto una  ciotola  munita di beccuccio di versamento,  usata  probabilmente durante le cerimonie.


Apertura del pozzo sacro vista dall'interno 

Foto dell'entrata del pozzo sacro 

Finestra chiesa Sant'Anastasia
Il pozzo al interno della chiesa, più profondo e con falda acquifera affiorante, era verosimilmente un comune pozzo da cui si attingeva l’acqua per la vita del villaggio.


Il pozzo all'interno della chiesa





Acquasantiera chiesa
Sant'Anastasia













I resti della capanna più grande

Negli anni ’80 altri scavi  misero in luce un grande recinto ad andamento curvilineo, al interno del quale si individuano i resti di diverse capanne: si tratta perciò di  un vasto insediamento nuragico  a carattere civile e religioso. Al interno delle capanne, soprattutto di quella più grande (probabilmente appartenente al capo villaggio) sono stati ritrovati diversi manufatti oggi conservati nel Museo Archeologico Villa Abbas di Sardara, che dista pochi minuti a piedi dall’area archeologica.

Qui sono esposti i reperti ritrovati in varie zone del Campidano e appartenenti a diverse epoche quali quelle medioevale, della Repubblica Romana, punica, nuragica e prenuragica. Lungo il percorso si possono ammirare, inoltre, fotografie, disegni e ricostruzioni che ci aiutano a fare un tuffo nel passato.











Ingresso Chiesa Beata vergine

Vicino al Museo troviamo la Chiesa Beata Vergine Assunta, costruita in due tempi tra il 1450 e il 1600. Al suo interno ci sono davvero tante opere, quelle che mi hanno colpito di più sono state la Via Crucis (le cui foto ovviamente mi sono uscite sfuocate -_-) e le vetrate con la vita di Gesù prima che iniziasse a predicare.

Rosone Chiesa Beata Vergine
Altare Chiesa Beata Vergine


Da Sardara ci spostiamo a Barumini, altro comune del Medio Campidano.

Prima tappa: Parco Sardegna in miniatura. Con il biglietto base (10euro) è possibile passeggiare in un verde sentiero attraversando e visitando tutta l’isola in mezzoretta circa XD ovviamente occorrerà più tempo soffermandosi  ad ascoltare gli audio-guida lungo il percorso. Si possono ammirare le principali bellezze riprodotte in scala ridotta, ma comunque ricche di dettagli, accompagnati dal profumo del rosmarino, le cui piante delimitano il sentiero. È possibile inoltre circumnavigare l’isola con le imbarcazioni guidate dal conducente e poi salire sulla torre panoramica per una visione d’insieme.


Vista dalla torre panoramica
Cattedrale di Sassari
Tharros
Duomo di Oristano
Pozzo sacro nuragico - Paulilatino
Nuraghe trilobato - Losa 
Terme e foro - Fordongianus
Tomba dei giganti - Arzachena
Murales di Orgosolo

Duomo di Nuoro
Torre Aragonese - Orosei
Stadio Sant'Elia - Cagliari
Golfo degli Angeli - Cagliari

Si può visitare inoltre la ricostruzione del villaggio nuragico per conoscere, grazie alla riproduzione di scene di vita, usi e costumi delle popolazioni che abitavano l’isola nel periodo del ferro. Anche qui è presente un audio-guida che spiega l’organizzazione politica e religiosa delle genti nuragiche.
Nel parco sono presenti info-point, bar, wi-fi zone, ristorante, area pic-nic e area giochi per i bambini.
Offre anche altri percorsi quali: biosfera della Sardegna, planetario digitale e museo dell’astronomia, Darwin l’avventura dell’evoluzione e la recente mostra sugli indiani.

Seconda tappa: Su Nuraxi e Casa Zapata. Il biglietto d’ingresso consente la visita guidata nel nuraghe e del villaggio sviluppato intorno ad esso, di Casa Zapata e del centro Giovanni Lilliu.


Su Nuraxi è un insediamento risalente all’età nuragica sviluppatosi intorno ad un nuraghe quadrilobato (cioè un bastione di 4 torri angolari più una centrale). È il villaggio più grande della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità (1997).

Vista dal nuraghe
Vista su villaggio intorno al nuraghe
Alcune capanne dell villaggio
Passaggio per una camera-deposito
Resti del forno

Casa Zapata, situata nel centro storico del paese, era l’antica sede che il Marchese Zapata fece costruire nei primi del 1600. Negli anni ’90, durante i lavori di restauro del palazzo, si scoprì che fu edificato sopra i resti di un insediamento nuragico, denominato Nuraxi ‘e Cresia per la vicinanza con la chiesa parrocchiale. Dal 2006 ospita il polo espositivo di Barumini. È suddiviso in tre sezioni: una archeologica, una storica ed una etnografica.


























Spero che questa piccola gita virtuale vi sia piaciuta ^-^ e nel caso voi stiate progettando le vacanze estive in Sardegna vi invito, oltre che a visitare le nostre splendide spiagge,  a inserire nel vostro itinerario anche qualche paese dell’interno ;) questi sono solo due piccoli esempi di ciò che questa splendida Isola può offrire!

Un abbraccio